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Obiettivi

 

Pensiero analitico: stabilire obiettivi (a breve e lungo termine); stabilire priorità

Definizione:

Il pensiero analitico è l'approccio mentale che viene generalmente richiesto ai manager durante lo svolgimento del loro ruolo.
Stabilire degli obiettivi è un'arte che il bravo manager possiede – e che gli piace o che ama – di stimolare i suoi collaboratori. Tra questi sono da includere anche persone – ad esempio, i componenti della famiglia – che non sono dipendenti dell'azienda.
I manager spesso hanno a che fare con gli imprenditori, che sono personaggi “istintivi” nel campo  degli affari.
In altre parole, i manager dovrebbero rappresentare il carattere razionale nella concorrenza tra aziende.
Inoltre, dovrebbero essere efficaci nell'analizzare I dati del passato e le prospettive di evoluzione future, sia del mercato che della singola azienda nella quale operano.

Dare alle persone degli obiettivi significa

- proporre loro un nuovo modo di vivere, dare un significato tutto nuovo alla loro vita
se le persone lavorano per qualcosa che considerano importante, generalmente si sentono come “collaboratori umani”, invece di “risorse lavorative”
Nella nuova filosofia della Qualità Totale, questo è molto importante, perché le persone vorrebbero sapere per che ragione devono prepararsi a concedere il proprio tempo, oltre che per il salario.

L'analisi dovrebbe prendere in considerazione almeno due dimensioni:

- gli aspetti qualitativi (scelta tra due o più alternative) e
i dati quantitativi

Entrambi dovrebbero essere particolarmente efficaci nel fornire informazioni ai membri dell'azienda familiare, soprattutto al(ai) leader con un chiaro SSD – Sistema di Supporto alle Decisioni -, così le persone che devono prendere delle decisioni possono prenderle sulla base di dati razionali e non solo della loro intuizione. Le tecnologie di informazione e comunicazione devono essere uno strumento giornaliero per i manager.
Tutto ciò ha molto a che vedere con l'uso e la gestione del tempo. Il segreto di base per farlo sembra essere “fai prima le cose più importanti e dopo quelle meno importanti”, senza ovviamente dimenticare il ruolo che si ricopre.
Il “fai prima le cose più importanti” (per esempio, pianificare il percorso aziendale per il prossimo anno) deve essere preso in considerazione molto di più rispetto, ad esempio, all'organizzazione di un meeting odierno con uno dei fornitori.

Un esperto consiglierebbe di scrivere su carta la lista delle cose da fare, giorno per giorno, dalla mattina fino alla sera, e cancellarle mano a mano che le si fa...
Un altro approccio è quello di essere ben convinto che alcune cose hanno la precedenza su altre, e che le priorità sono la cosa più importante.

 

Parlare in pubblico

Definizione:

Considerando in primo luogo che “3 persone sono già un pubblico”, parlare in pubblico significa trasmettere un messaggio ad alcune persone, con il fine di stimolarle a pensare e ad intraprendere azioni.
Quando si trasmette un messaggio parlando in pubblico si possono adottare le seguenti semplici regole: bisogna trasmettere al pubblico qualcosa di molto significativo tra parentesi. E bisogna rivolgersi al proprio pubblico in questo modo: “1°: Dirò loro quello che ho intenzione di dire; 2°: Glielo dirò; 3°: Dirò loro quello che ho appena detto 

  1. La parentesi di apertura – la primissima frase – dovrebbe nascere da una riflessione su quale sia il sentimento diffuso nell'ambiente in quel momento (l'atmosfera hic et nunc – qui e adesso, in latino). E bisogna dire qualcosa di appropriato al momento.
  2. Affrontare i vari contenuti specifici il più possibile sviluppandoli in tre punti
  3. Poi, alla fine, chiudere la parentesi, facendo appello ad un'azione concreta.

 

Risoluzione dei conflitti: tra proprietari e/o dipendenti

Definizione:

Questo argomento molto specifico va trattato attraverso un duplice approccio:

  1. Quando l'azienda è piccola, e il conflitto può essere risolto coinvolgendo direttamente i singoli interessati;
  2. Quando il conflitto necessita in una trattativa sindacale

Caso a. Nel primo caso (rapporti umani) il manager deve parlare con le singole parti interessate separatamente, capirne le ragioni, e solo successivamente potrà farsi un'idea chiara di come risolvere la cosa. La soluzione dovrebbe essere diversa da quella delle parti coinvolte e andare incontro alle due posizioni opposte. Dovrebbe generalmente venir proposta almeno in due step. E' una buona idea cercare qualcuno che non abbia un interesse economico nel discutere la faccenda, ma che è in buoni rapporti con entrambe le parti coinvolte.

Caso b. In questo secondo caso, il manager dovrebbe prestare attenzione allo sviluppo del processo, e cercare di essere un mediatore, dal momento che normalmente avrà un potere d'azione limitato al riguardo. Nonostante questo, il/la manager non dovrebbe assumere un ruolo “di parte”, perché a breve termine questo perderà la sua efficacia. In qualità di rappresentante e membro di un'azienda, dovrà cercare di essere il più oggettivo possibile mentre si oppone alle prese di posizione illogiche della controparte.

 

Capacità di negoziare:

Definizione:

L'informazione e la comunicazione sono sempre più importanti al giorno d'oggi. Un leader deve saper gestire sia l'informazione, che è legata a dati oggettivi, ma specialmente la comunicazione, che implica un approccio soggettivo. Negoziare significa essere coscienti del fatto che non si possono sempre raggiungere al 100% i propri obiettivi, ma che in generale è sempre richiesta almeno un po' di mediazione. Il rischio del negoziare è la possibilità di giungere ad un punto morto, mentre invece le cose dovrebbero proseguire. E' importante sapere che in una trattativa, o in un affare, le cose che davvero contano non sono quelle che vengono discusse apertamente. Vengono generalmente tenute nascoste. In altre parole, le ragioni espresse nella maggior parte dei casi non sono quelle più importanti. E' necessario arrivare alle ragioni fondamentali.

Inoltre, è molto importante evitare la polarizzazione delle vedute, altresì detta “muro contro muro”. L'affare deve proseguire. Nel caso di una polarizzazione o radicalizzazione, è necessario trovare una terza via per uscire dalla trappola “muro contro muro” (M. Ghazal, agente dell'ONU per le trattative professionali)


 

Pianificazione strategica e capacità decisionale

Definizione:

Anche questa è una parte molto importante del ruolo di manager. Significa avere in mente l'idea di base che un'azienda rappresenta e mantiene viva quando il mercato (clienti) apprezza e compra i prodotti e i servizi che essa offre.
Il continuo apprezzamento da parte del mercato – espresso con la compra dei prodotti aziendali – dovrebbe essere inteso come una “calamita dal futuro”.Il futuro deve essere interpretato come il luogo dove l'azienda passerà la sua prossima vita!
E' sbagliato concentrarsi troppo sui dati del presente, come è sbagliato concentrarsi troppo sul futuro.
Un giusto equilibrio tra i due aspetti sta alla base dell'arte manageriale futura.
Le persone che lavorano in un'azienda familiare dovrebbero sentirsi come su una “nave” dove il capitano e i suoi ufficiali sanno dov'è il porto e sono capaci di mantenere la giusta rotta. Tuttavia, l'azienda non dovrebbe essere guidata secondo una visione a breve termine, me secondo una a medio-lungo termine.

La capacità decisionale è il motore del ruolo di manager. Dopo molta analisi, deve arrivare il momento della decisione. La capacità decisionale è una via di mezzo tra assumersi in parte un rischio ma farlo seguendo delle linee guida sicure. Tuttavia, quasi sempre le decisioni aziendali devono essere prese in tempi di burrasca, con gli annessi vantaggi e svantaggi. Il manager dovrà proporre all'imprenditore diverse alternative, dando anche la propria opinione, ma alla fine rispettando quella dell'imprenditore... a meno che quest'ultimo non sia un pazzo! Come quando i giovani leader vogliono assumere la gestione aziendale senza accettare di fare almeno un po' di esperienza previa in azienda.

 

Competenze di economia e finanza.

Definizione:

Questi aspetti sono requisiti di base nella cultura manageriale, perché l'imprenditore spesso non se ne intende, ma decide invece sulla base delle sue intuizioni. Anche quest'ultimo tuttavia dovrebbe possedere competenze di base in economia. L'aspetto finanziario, al contrario, è un poco più tecnico, e necessita di una conoscenza tecnica più mirata. In questo caso il manager dovrebbe essere il consigliere che fornisce le informazioni base all'amministratore delegato.
Un famoso imprenditore, Luciano Benetton, che ha iniziato la sua vita professionale in un piccolo negozio come Responsabile del Controllo Amministrativo e Finanziario, è solito dire:

”Se mi fossi concentrato tutto il tempo sul Controllo Amministrativo e Finanziario, non sarei mai riuscito a costruire una grande azienda come Benetton. Tuttavia, se non mi fossi curato del Controllo Amministrativo e Finanziario, non sarei mai stato in grado di costruire una grande azienda come Benetton.”

 

Gestione generale dell'azienda

Definizione:

La gestione generale dell'azienda definisce in modo sintetico tutto quello che un manager dovrebbe essere in grado di fare. Su questa piattaforma sono riportate le componenti specifiche della gestione generale dell'azienda.
La cultura della Qualità Totale si può considerare un'idea riassuntiva del concetto base della gestione generale dell'azienda. I suoi pilastri sono la visione, la mission, i valori, i fattori competitivi e un approccio all'aspetto interpersonale ed emozionale particolarmente accentuato.
Il suggerimento di fondo tuttavia è che il manager non si concentri solo sull'attività giornaliera ma – come scrive il famoso autore esperto di aziende Tom Peters - “che sia capace di scrivere a mano su una busta di una lettera non ancora aperta tutti i dati finanziari di base della sua azienda”.
Per una definizione più tecnica, si tenga presente che i dati finanziari di base di un'azienda dovrebbero essere presentati in un riassunto di una pagina. E non perché le cifre vengano scritte in dimensioni molto piccole!
Soprattutto in un'azienda familiare, durante il processo di trasmissione, la visione generale non deve mai tralasciare gli aspetti emozionali che riguardano i rapporti umani tra l'azienda e i membri della famiglia.  L'esperienza sul campo dimostra che, al di là degli aspetti tecnici e in qualche modo “meccanicistici”, è la componente emozionale che determina l'evoluzione finale del processo di trasmissione.

 

Gestione delle risorse umane:

Definizione:

La gestione delle risorse umane è probabilmente un modo obsoleto di esprimere la necessità di essere capaci di guidare le persone. Ciò significa guidare le persone come singoli, non solo come risorse, come se fossero materiali resistenti.
Il riferimento alla leadership è sufficiente per trattare questo tema.


Conoscenza tacita

Definizione:

Nell'azienda familiare l'aspetto umano e personale è molto importante. L'esperienza sul campo dimostra che molto spesso i leader aziendali di successo sono originali, non sono persone “normali”. Questo fatto li porta a prendere delle decisioni originali e a capire in anticipo alcune tendenze dell'economia. Quando il fondatore scompare, scompare anche la sua impronta. Questo è molte volte un problema per l'intera azienda, perché l'approccio del senior è spesso orientato alle vendite.

Come si possono mantenere vive tali caratteristiche così personali? Un modo è analizzare lo stile particolare del membro senior, le sue azioni e non solo i rapporti scritti, e provare a lasciare che i migliori successori continuino, senza forzare questo atteggiamento. Per esempio si può analizzare il modo in cui il personale viene reclutato, selezionato, stimolato e licenziato; come vengono scelti  i fornitori e come si tratta con loro; come la politica di mercato viene adattata a nuove dinamiche o rinforzata.... Una volta codificati, questi “atteggiamenti, qualità, e approcci virtuosi” dovrebbero essere almeno discussi tra i potenziali successori, e questo tornerà molto utile nel momento in cui il “vecchio leader” spiegherà il suo approccio alle cose.